Shonan Bellmare: GK 1 Akimoto DF 3 Endo 4 André Bahia 17 Misao MF 14 Fujita (7 Otake 71') 2 Kikuchi S. 6 Nagaki 10 Kikuchi D. FW 19 Otsuki (9 Bruno César 65') 18 Alison (26 Kani 80') 23 Takayama
Allenatore: Cho Kwi-Jea
FC Tokyo: GK 1 Gonda DF 2 Tokunaga 3 Morishige 30 Canini 6 Ota MF 7 Yonemoto 10 Kajiyama 22 Hanyu FW14 Muto 17 Kawano (4 Takahashi 71') 18 Ishikawa (20 Maeda 90+3')
Allenatore: Massimo Ficcadenti
Reti: 64' Muto
Arbitro: Hirose Itaru
Ammoniti: Misao (S), Kawano, Canini , Takahashi (T)
Shonan BMW Stadium Hiratsuka, nuvoloso, 16.1 °C, umidità 44%
Bella prova di maturità e consapevolezza dei propri mezzi quella fornita oggi dagli aoaka che sono riusciti a domare senza troppe diffcoltà la matricola terribile Shonan Bellmare che l'anno scorso ha spopolato in J2, irretendone le manovre e impedendogli di giocare in velocità, la loro miglior arma, conquistando così la vetta della classifica raggiungendo i Reds e rimanendo imbattuto tra campionato e coppa.
Forse Halilhodzic, venuto ad osservare, si aspettava di vedere una partita con ritmi più sostenuti come il gioco che gli piace e che il suo Giappone ha fatto vedere nelle due amichevoli appena disputate, soprattutto contro l'Uzbekistan, ma di positvo ha notato sicuramente la prova dei nazionali del Tokyo, Gonda, Ota, Morishige e Muto.
Tranne due pericoli portati da Alison e Takayama nel primo quarto d'ora e qualche mischia sventata da Hanyu nel finale di partita i Ficca-twenty hanno amministrato tranquillamente il gioco, talora con mestiere (vedi l'ammonizione di Canini per interrompere un contropiede) e hanno sfruttato anche oggi quella che sembra la loro arma in più, quello Yoshinori Muto, al suo quarto centro stagionale (aveva segnato anche un'altra rete, annullata però per fuorigioco dopo aver colpito la traversa su azione di calcio d'angolo) , le cui qualità di rapidità e dribling, nonchè realizzative, gli sono valse in settimana l'interessamento da parte del Chelsea e il clamore mediatico.
(Nota a margine: io preferisco mille volte vedere Usami sorridente ad ogni rete e titolare inamovibile nel Gamba piuttosto che averlo visto seduto in panchina in una finale di Champions League con il Bayern Monaco, dove non giocava mai. Lo stesso discorso vale per tutti quei giocatori giapponesi scarsamente utilizzati dalle società europee nel passato e nel presente il cui elenco è sterminato: da Nagai a Miyaichi, da Kakitani a Yanagisawa, da Kagawa al Manchester Utd a Okubo, da Miura a Ogasawara e via dicendo. E ben gli sta a società come il Cerezo Osaka che si ritrovano in J2 avendo mandato all'estero i loro giocatori migliori (Kagawa, Inui, Kiyotake, Kakitani) con cui avrebbero agevolmente vinto la JLeague)
Tornando al Tokyo, bene tutti i reparti e quasi tutti i giocatori: dall'inizio del campionato forse Kawano e Kajiyama non hanno ancora espresso al meglio le loro qualità e si aspetta di vedere cosa potrà apportare alla squadra Maeda, per il momento escluso dalla formazione per optare, con successo, sul modulo senza punta centrale di riferimento.
- sito uffciale FC Tokyo
Bella prova di maturità e consapevolezza dei propri mezzi quella fornita oggi dagli aoaka che sono riusciti a domare senza troppe diffcoltà la matricola terribile Shonan Bellmare che l'anno scorso ha spopolato in J2, irretendone le manovre e impedendogli di giocare in velocità, la loro miglior arma, conquistando così la vetta della classifica raggiungendo i Reds e rimanendo imbattuto tra campionato e coppa.
Forse Halilhodzic, venuto ad osservare, si aspettava di vedere una partita con ritmi più sostenuti come il gioco che gli piace e che il suo Giappone ha fatto vedere nelle due amichevoli appena disputate, soprattutto contro l'Uzbekistan, ma di positvo ha notato sicuramente la prova dei nazionali del Tokyo, Gonda, Ota, Morishige e Muto.
Tranne due pericoli portati da Alison e Takayama nel primo quarto d'ora e qualche mischia sventata da Hanyu nel finale di partita i Ficca-twenty hanno amministrato tranquillamente il gioco, talora con mestiere (vedi l'ammonizione di Canini per interrompere un contropiede) e hanno sfruttato anche oggi quella che sembra la loro arma in più, quello Yoshinori Muto, al suo quarto centro stagionale (aveva segnato anche un'altra rete, annullata però per fuorigioco dopo aver colpito la traversa su azione di calcio d'angolo) , le cui qualità di rapidità e dribling, nonchè realizzative, gli sono valse in settimana l'interessamento da parte del Chelsea e il clamore mediatico.
(Nota a margine: io preferisco mille volte vedere Usami sorridente ad ogni rete e titolare inamovibile nel Gamba piuttosto che averlo visto seduto in panchina in una finale di Champions League con il Bayern Monaco, dove non giocava mai. Lo stesso discorso vale per tutti quei giocatori giapponesi scarsamente utilizzati dalle società europee nel passato e nel presente il cui elenco è sterminato: da Nagai a Miyaichi, da Kakitani a Yanagisawa, da Kagawa al Manchester Utd a Okubo, da Miura a Ogasawara e via dicendo. E ben gli sta a società come il Cerezo Osaka che si ritrovano in J2 avendo mandato all'estero i loro giocatori migliori (Kagawa, Inui, Kiyotake, Kakitani) con cui avrebbero agevolmente vinto la JLeague)
Tornando al Tokyo, bene tutti i reparti e quasi tutti i giocatori: dall'inizio del campionato forse Kawano e Kajiyama non hanno ancora espresso al meglio le loro qualità e si aspetta di vedere cosa potrà apportare alla squadra Maeda, per il momento escluso dalla formazione per optare, con successo, sul modulo senza punta centrale di riferimento.
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