








I Kantō possono variare di dimensioni: da quelli per adulti (大若,oowaka e 中若,chūwaka) con lunghezza del palo principale (親竹,oyadake) in media di 9-12 m con 46 lanterne (提灯, chōchin) sulle traverse (横竹, yokodake) per un peso di 30-50 kg, a quelli per donne e ragazzi (小若, kowaka e 幼若, yōwaka) di 5-7 m con 24 lanterne con peso di 5-15 kg.
Nel caso delle 46 lanterne la disposizione avviene con una prima fila di 2 lanterne,la seconda di 4, poi 6 lanterne dalla terza all'ottava fila e un'ultima fila di 4 elementi.Il pennacchio di strisce di carta (御幣, gyohei) ha una funzione votiva shintoista ma serve anche da indicatore del vento.
Esistono tecniche sia per il sollevamento della struttura e il passaggio da un portatore all'altro (流し, nagashi) che per il suo trasporto che deve avvenire con il palmo della mano, la fronte, la spalla o i fianchi.
Le origini della festa combinano riti per la richiesta di un buon raccolto e i rituali del neburi-nagashi della festa di Tanabata di allontanamento delle malattie e delle energie negative. Questi riti si svilupparono notevolmente ai tempi di Satake Yoshimasa (1775-1815), capo del clan Akita.
Esistono tecniche sia per il sollevamento della struttura e il passaggio da un portatore all'altro (流し, nagashi) che per il suo trasporto che deve avvenire con il palmo della mano, la fronte, la spalla o i fianchi.
Le origini della festa combinano riti per la richiesta di un buon raccolto e i rituali del neburi-nagashi della festa di Tanabata di allontanamento delle malattie e delle energie negative. Questi riti si svilupparono notevolmente ai tempi di Satake Yoshimasa (1775-1815), capo del clan Akita.
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